Si è concluso solo poche ore fa il keynote di apertura della WWDC 2016 (WorldWide Developer Conference 2016), evento della Mela dedicato agli sviluppatori che proseguirà con conferenze giornaliere sino al 17 giugno. Come consuetudine Apple ha presentato nella conferenza di apertura della manifestazione tutte le novità in arrivo in ambito software.
Andiamo dunque alla scoperta di quelle che sono le novità più interessanti della conferenza di apertura della WWDC 2016, che ha visto passarsi il testimone sul palco diversi dei dirigenti Apple, capitanati ovviamente dal CEO Tim Cook.
WWDC 2016: iOS 10, macOS Sierra, tvOS e watchOS 3
Partiamo ovviamente da quelli che sono gli annunci chiave della conferenza. Abbiamo innanzitutto iOS 10, la nuova versione del sistema operativo mobile che arriverà da luglio in beta e da settembre nella versione definitiva. Numerose le modifiche grafiche e tecniche, con una revisione delle schermate e della gestione delle notifiche e del centro di controllo, a cui si uniscono numerose migliorie di iMessage.
Proseguendo troviamo macOS Sierra, con lo stesso macOS che in occasione della WWDC 2016 ha preso il posto del nome OS X, avvicinandosi a quelli che sono i nomi degli altri sistemi operativi Apple. Migliorata la continuità delle attività tra i vari dispositivi (da iPhone a Mac per esempio), con funzionalità come Auto Unlock, che sfrutta la vicinanza di Apple Watch per sbloccare automaticamente un Mac. Da menzionare poi la nuova modalità di visualizzazione video Picture in picture, che consente di ‘estrapolare’ un video dalla pagina web e portare il player, rimpicciolito, direttamente sul desktop, così da poter portare avanti altre azioni mentre lo si vede.
In seguito abbiamo gli aggiornamenti di tvOS e watchOS. Il primo vede una ricerca dei contenuti migliorata, così come l’introduzione di un tema scuro per la visualizzazione con scarsa luce ambientale. Il secondo è stato notevolmente velocizzato portando l’apertura delle app ad essere 7 volte più rapida e praticamente istantanea. Quello che però a mio avviso è cambiato realmente è stato finalmente il modo di concepire Siri.
Siri è il filo conduttore
Già, perché come i rumor delle settimane precedenti la conferenza ci avevano anticipato, Apple ha portato (finalmente, direi) Siri su Mac, e lo ha fatto con un pulsante dedicato nella barra dei menù – accanto a Spotlight, per intenderci – e un’icona per il Dock che avevamo già visto. Ora l’assistente virtuale sarà veramente multipiattaforma ed in grado di aiutare gli utenti a compiere le proprie attività velocemente e con maggiore efficacia. Siri permetterà su Mac di effettuare ricerche online come all’interno del computer, di inviare email, prenotare ristoranti e via dicendo.
Non solo macOS però, perché Siri cambia anche sulle altre piattaforme. Su iOS l’assistente virtuale è ora accessibile agli sviluppatori, ciò significa che gli stessi saranno in grado di rendere le proprie applicazioni compatibili e in grado di funzionare con i comandi di Siri (pensiamo all’invio di un messaggio tramite WhatsApp dando il comando al software). Su tvOS, abbiamo visto ancora nella conferenza alla WWDC 2016, Siri cerca ora molto più velocemente i contenuti, ed la sua tecnologia è ora anche all’interno della tastiera QuickType, in grado di contestualizzare i messaggi ricevuti ed inviati e formulare in base agli stessi suggerimenti.
Ben fatto, Apple
Tirando le somme, una conferenza positiva e ricca di novità. Niente di rivoluzionario o particolarmente sorprendente, ma tante nuove funzionalità che rendono i sistemi operativi delle varie piattaforme sempre più completi. Essenziale l’introduzione di Siri su Mac per rendere l’assistente realmente universale, così come è apprezzabile il cambio di nome di OS X in macOS, a rendere più chiaro il prodotto nella mente del consumatore. Ben fatto, Apple. Non ci resta che attendere l’autunno per conoscere le novità hardware, aspettando iPhone 7.
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