Festa della Rete: di cosa si tratta
Sono giovane, non ho grande esperienza, ma ho un trascorso. Oggi si chiama Festa della Rete, in passato si è chiamata semplicemente Blogfest. Io preferisco questo secondo nome per la manifestazione che, da 11 anni, riunisce tutto ciò che riguarda la rete: in passato a Rimini, nel per l’edizione 2016 la manifestazione si è spostata a Milano, presso l’open space IULM. Ho partecipato in passato a quella che ancora si chiamava Blogfest 2013, e queste sono le mie impressioni dell’edizione 2016, che ho vissuto come partecipante al suo racconto tramite Social Reporters.
DISCLAIMER: Questo post non vuole essere un attacco di alcun tipo verso l’organizzazione della Festa della Rete (nella persona di Gianluca Neri, che personalmente ammiro tanto per quello che ha fatto per la Rete in Italia), ma un’analisi di come personalmente ho vissuto la manifestazione, alla quale mi sono approcciato con tanto entusiasmo.
Contestualizziamo
Quest’anno è stato concentrato tutto in un giorno, rispetto al passato dove il festival della rete durava più giornate, in un periodo diverso (inizio settembre) e con una location più invitante come Rimini. Nonostante ciò, gli ospiti ed i panel della Festa della Rete 2016 sono stati di tutto rispetto. Molti personaggi popolari “nati” in rete, altri personaggi del mondo dei media tradizionali che poi si sono spostati in rete. Tra i primi i grandissimi ragazzi di Casa Surace, Lercio, Spinoza. Tra i secondi invece due su tutti: Enrico Mentana e Linus (Radio Deejay), rispettivamente provenienti da TV e Radio, ma anche Peter Gomez (de Il Fatto Quotidiano), Luca Sofri (direttore de Il Post). Non sono mancate nemmeno le personalità esperte del settore, tra cui Giovanni Boccia Artieri (Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”), sociologo dei media digitali, e @lddio, esperto di qualunque cosa – anche se non ha avuto un panel in cui intervenire, è troppo superiore.
Presupposti più che buoni. Il giusto mix di leggerezza e contenuti seri, importanti. Ottimi punti di partenza, più che buoni, location prestigiosa, sponsor importanti (Tim, Lenovo, e tanti altri). Risultati anche ottimi, almeno all’apparenza: #FRD16 in TT, #MIA16 anche. Mentana è un grande, molto simpatico oltre ad essere un professionista di spessore, persona da stimare. La storia di Clarence è molto interessante, è la nascita della rete in Italia. I ragazzi di Casa Surace sono fortissimi, Lercio e Spinoza anche. Ma anche panel di qualità alla Festa della Rete, dove si discute l’evoluzione dell’informazione, dei media, la diffusione delle bufale. L’ho tirata alla lunga, in sostanza: la qualità c’è stata.
Cosa non è andato?
Qualcosa però non è andato come mi aspettavo. Ricordo che le varie location della Blogfest erano popolate, anche da tanti curiosi, ma popolate. Quest’anno invece ho visto, durante la Festa della Rete, parecchia desolazione. La manifestazione iniziava alle 9 del mattino, io pensavo che ci sarebbe stata la fila per le registrazioni, invece niente. Tutto molto scorrevole, niente fila, niente intoppi, niente. Diversi panel semivuoti, salvo quello in cui è stato intervistato Mentana, vero protagonista secondo me della giornata. Non so cosa non sia andato, ma sinceramente non è stato un bello spettacolo.
Appuntamento alle 9:00 ma non viene proiettata nessuna delle due mostre nella Sala Exhibition (Clarence, 20 anni dopo e Paese Reale). Al primo panel, quello in cui è intervistato lo chef Davide Oldani, poche persone. Ho pensato si trattasse di tempo, che il sabato mattina milanese non avesse ancora svegliato le persone, ma non è migliorata granché la situazione, sino, almeno, al momento di Mentana e dei Macchianera. La vera Festa, quella fatta di networking, di relazioni, di chiacchiere, sembra essere passata in secondo piano. Il racconto C’era una volta Clarence con uno dei fondatori, Roberto Grassilli, conta una decina di persone nel pubblico (dove siete, internauti del primo web italiano?), e diversi altri interventi sono in sale con più della metà dei posti vuoti. Sarà anche perché il programma è stato diffuso poche meno di un mese prima dell’evento, dunque laggente non ha avuto tanto tempo per organizzarsi, ma non credo sia una scusante.
Macchianera sì, Festa della Rete no
La Festa della Rete finisce da programma alle 19:30, che poi (tra i vari ritardi) diventano le 20:00. Alle 21:30 spazio ai Macchianera Internet Awards 2016, e lo scenario cambia. Certo, non il pienone nell’auditorium dello IULM, non al punto da giustificare i posti con prenotazione, ma un bel po’ di gente, quella che sarebbe stato bello vedere durante l’arco della giornata. Da considerare però, che una rilevante parte del pubblico stesso era tra i candidati ai 39 Macchianera, i premi della Rete, che hanno molto prestigio nel mondo della rete italiana. Martina Dell’Ombra dice che si proietta la premiazione nella Sala Exhibition perché l’auditorium è tutto esaurito, ma tutti si accorgono che ci sono diversi posti liberi in sala.
39 premi forse sono troppi, troppi per una premiazione che comincia in realtà intorno alle 22:00. Il tutto finisce praticamente all’1:00 del mattino, e posso assicurare che, essendo stati in IULM dalle 8:30 del mattino, arrivare sino alla fine è stato molto, molto stancante. Tutto sommato un’esperienza che rifarei, ma con meno aspettative. Una manifestazione che, con il passare del tempo e alcune vicende legali che credo abbiano influenzato negativamente l’evento, di cui però non voglio parlare, sembra aver perso l’interesse della gente normale e diventata importante solo per i premi e per poter sapere chi sono i personaggi dell’anno del mondo internet. Narrazione scorrevole, uno show a copione che salvo qualche imprevisto è abbastanza lineare e intrattenente (Mentana ancora vincitore).
Perché?
Quello che mi chiedo è: dov’è la comunità della rete? Dov’era la gente della vecchia Blogfest sabato 3 dicembre, durante la Festa della Rete? Se anche voi siete stati in IULM sabato, dalla Festa della Rete ai MIA, confermate quanto visto da me, ovvero una partecipazione deludente alla manifestazione? Cosa cambiereste già dalla prossima edizione per dare nuova linfa al festival? La discussione è sempre ben accetta, spero che possa essere d’interesse l’analisi dell’evento che ho fatto.
P.s. Ripeto quanto affermato all’inizio del post. Non voglio attaccare né offendere nessuno. Le mie sono considerazioni basate su quanto visto durante la giornata di Festa della Rete e Macchianera Internet Awards 2016, in rapporto alla passata edizione della Blogfest a cui ho partecipato nel 2013.
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