Perché non seguire (solo) chi ha avuto successo

successo online

Sarà l’algoritmo di Facebook, sarà che guardo molti di questi contenuti spinto dalla curiosità, ma praticamente ogni giorno mi trovo a vedere video e post di persone che raccontano la propria ricetta per il successo, come guadagnare coi social media e via dicendo. In questo post vi dico perché secondo me non bisogna esagerare a seguire questi “consigli”, perché non può essere la strada da percorrere.

Le strategie per il successo… degli altri

Il successo è quello che – in maniera più o meno evidente o profonda – quasi tutti vogliono raggiungere. In questo senso fa gola a tanti uno strumento come la rete ed in particolare il Web 2.0 (def. di Tim O’Really) e tutte le dinamiche partecipative e di produzione di contenuti dal basso che ne conseguono. Basta un video virale per avere successo, questo è il messaggio, questa è l’impressione generalmente diffusa. Questo è, in effetti, quello che si può vedere da fuori, ma molto spesso anche quello che sembra essere un successo spontaneo e dato dal “caso” di un video creato per giocare è qualcosa di studiato a tavolino e precisamente concepito secondo logiche e dinamiche di web marketing.

Tutti coloro che vogliono regalarci la loro ricetta per il successo sono molto gentili e generosi, ma non bisogna sbagliare nel prendere come oro colato ogni parola che esce dalla bocca o scorre fuori dalle mani di queste persone. Non perché loro non abbiano avuto successo o la loro ricetta non sia funzionante: per loro ha funzionato, e lo ha fatto molto bene, ma non è sicuramente semplice come può sembrare. Stimo moltissimo Marco Montemagno, un imprenditore che ha fatto della rete uno dei suoi (se non proprio il suo migliore) cavallo di battaglia. Credo senza dubbi che il suo consiglio maggiormente ricorrente come base per costruire la propria notorietà in rete sia quello di “Pubblicare un video al giorno“. Lo ha detto in molti suoi video, lo ha detto al Mashable Social Media Day 2016 a Milano in videoconferenza, ma siamo sicuri che funzioni? Sia chiaro che io non me la voglio prendere in alcun modo con Montemagno né attaccarlo personalmente, è fuori da ogni dubbio che la sua ricetta, nel suo caso, ha funzionato.

Sono però convinto che per ognuno che ha avuto successo (non mi fa impazzire questa parola ma forse è quella che rende meglio il concetto) e svela la sua ricetta, ci sono almeno 10 che provano ad applicarla senza nemmeno lontanamente avvicinarsi al medesimo risultato. In questo caso, ci saranno decine di persone che si impegnano a fare 1 video al giorno senza ricevere né views né like né niente.

Prendere spunto, non emulare: la chiave è l’unicità

L’errore non è di chi racconta la sua scalata, la sua ricetta, il suo percorso verso la vetta, il successo, in qualsiasi modo lo si voglia chiamare. È completamente giusto e comprensibile che una persona che ha compiuto un percorso ed è arrivata ad avere prestigio nel suo settore, ha una sua audience, si posizioni come opinion leader ed influencer di quello stesso settore. Sarebbe strano il contrario. L’errore è di chi crede che seguendo pochi passi si possa arrivare al successo, di chi crede che le scorciatoie portino alla popolarità, al successo, ai soldi. L’errore è di chi crede che basti postare tutti i giorni un video (è un esempio, potrebbe essere una foto su Instagram) per essere visibili, per essere popolari.

La chiave è un’altra: queste sono strategie, ma ora più che mai che il Web 2.0 permea ogni ambiente, ogni settore, che in ogni dove ci sono persone che creano contenuti tra loro molto simili (per non dire uguali), bisogna puntare all’originalità. Certo, posso “prendere” un format e farlo mio. Certo, non posso negare che pubblicare con regolarità sia fondamentale, ma alla fine, oggi più che mai content is king (Bill Gates). Il contenuto è sempre la cosa fondamentale, è fondamentale non solo come pubblico, la tipologia di contenuto, il formato, ma la differenza la fa il contenuto, il mio valore aggiunto rispetto alla concorrenza.

Credo che non si debba avere fretta, che non si debba sentire il bisogno di diventare una star del web (altra terminologia che odio ma molto mainstream e comprensibile), anzi bisognerebbe avere tanta pazienza, sino a quando non si trova il contenuto giusto per sé, qualcosa che si consideri inimitabile, distintivo dagli altri, anche se può in apparenza sembrare una cazzata.

Il mio piccolo caso di (non) successo

Mi piace molto la fotografia, mi piace scattare, e credo di non essere nemmeno tanto male. Da qui il collegamento è semplice: foto = Instagram. All’inizio ero molto scettico sulla piattaforma, ma poi mi ci sono buttato. Il mio limite è sempre stato uno, il materiale da pubblicare. Non riesco a pubblicare una foto solo perché “devo pubblicare”, voglio che ciò che pubblico sia unico, particolare, anche solo per me, che mi piaccia ciò che posto. Per questo negli anni sono sempre stato discontinuo nella pubblicazione perché a periodi avevo materiale, in altri momenti no.

A novembre mi è venuta un’idea, lavorare su una stessa immagine per renderla diversa, ed avere così più materiale da pubblicare. Inizialmente ho usato una stessa foto in 3 formati: senza edit, in bianco e nero, modificata. Non funzionava, perché la foto senza edit e quella modificata non risultavano sufficientemente diverse, al punto che nessuna delle due performava. Poi sono passato ad utilizzare Adobe Lightroom, e smanettandoci ho cominciato a modificare le foto sempre in maniera più particolare, sino a trovare quella che per il momento potrebbe essere la quadratura per il mio profilo Instagram.

Mi affascina molto mettere in risalto un dettaglio o comunque una parte della foto rispetto a tutto il resto, così ho potuto arricchire @treocchi, il profilo Instagram che ho aperto appositamente per questo progetto basato su trittici di foto (sfruttando la visualizzazione dei profili di Instagram che mostra le immagini in file di 3 immagini per volta) con qualcosa di particolare. Una foto a colori, una in bianco e nero, una che mixa le due cose, in bianco e nero ma con una parte a colori (più o meno grande).

Ripeto, non sarà un successo, ma con pazienza e con mesi a pubblicare materiale che sapevo non essere il migliore, poi ho trovato quello che credo possa essere definito come il valore aggiunto del mio profilo.




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