Cristiano Ronaldo alla Juventus è realtà. Lo hanno comunicato le due società, il giocatore con una lettera di addio al Real Madrid – che ha ricambiato con uno splendido video di ringraziamento. Tante cose belle probabilmente tra i motivi per cui sono passati diversi giorni per l’ufficialità di una trattativa che in realtà da subito è sembrata abbastanza definita.
Tanti sono entusiasti e tanti sono scettici. Come cantava Vasco, poi, “c’è chi dice no”. Io voglio solo chiedere un favore, lasciamo stare l’età. Non diciamo che 30 milioni di euro sono “troppi” per Cristiano Ronaldo alla Juventus, perché “ormai va per i 34 anni”. Perché “ormai è vecchio”. Non diciamo cazzate. Perché non è questione di età. I fatti parlano in modo molto, molto chiaro: Cristiano Ronaldo è un atleta mostruoso, che anno dopo anno non mostra segni di cedimento o di declino. Anzi.
#GraciasCristiano
Pubblicato da Real Madrid C.F. su Martedì 10 luglio 2018
Non è questione di età: Ronaldo è mostruoso
Cristiano Ronaldo è mostruoso. Saranno le due ore di terapia con il ghiaccio che fa dopo l’allenamento, sarà parente di un supereroe, sarà quello che vi pare. Lo ripeto ancora: Cristiano Ronaldo è mostruoso. Cerco sempre più di stare attento alle parole che uso, e non uso questo aggettivo a caso. Ronaldo è fantastico, è perfetto, al punto da fare paura. Al punto che forse sì, è comodo pensare che “tanto è vecchio”, e che “tanto questo viene in Italia a svernare”. Scusate il francesismo ma ci vuole: col cazzo che viene in Italia a svernare.
Cristiano Ronaldo viene in Italia, nella squadra da anni più forte e organizzata, quella più solida per società e progetto tecnico, quella più vincente, quella più ricca e stabile. Più antipatica, sì, ma la migliore società d’Italia. Ronaldo viene in Italia a vincere, a vivere una nuova storia di calcio e di amore, perché la Juventus in fondo è come lui, la Juventus è fino alla fine, e Ronaldo pure. Per come stanno le cose oggi, non avrà nessuna difficoltà nel giocare 4 stagioni di altissimo livello, come fatto fino a questo momento.
L’invidia rende competitivi
Chi dice che è un bene per tutto il calcio italiano ha ragione. Non ha la prospettiva decennale che ha il Coutinho della situazione, ma è un 5 volte Pallone d’Oro, un 5 volte vincitore della Champions League. E non parliamo di quando era giovane, ma di oggi. Di due mesi fa, di adesso.
Non ho nessun problema ad ammettere di essere invidioso, di invidiare Cristiano Ronaldo alla Juventus. Prima di tutto per il giocatore in sé, su cui mi sono già espresso. Ma anche, e molto, perché e per come la Juventus è arrivata ad essere in grado di sostenere un’operazione di questo tipo: non è un giocatore fenomenale attorno al quale si costruisce una squadra, è una squadra di altissimo livello che ora ha un diamante, il più prezioso del mondo, ad arricchirla. È il tanto chiacchierato salto di qualità.
La cosa sorprendente è pensare che la Juventus 10 anni fa era appena tornata in Serie A dopo la retrocessione, e oggi acquista Cristiano Ronaldo senza vendere nessun giocatore di punta, senza battere ciglio: oltre 220 milioni di euro di investimento in totale nonchalance (100 di cartellino, 30 a stagione per 4 stagioni, fonte Juventus).
Continuo a riflettere e accetto il tutto. Alla fine l’invidia, quella sana e agonistica, è positiva. È stupido e infantile fermarsi alla gufata, al “tanto è vecchio”, all’augurio di perdere. L’invidia sana è quella che mi spinge ancora di più a non vedere l’ora di essere a San Siro per Inter – Juventus e vedere Cristiano Ronaldo marcato dai difensori della squadra per cui tengo. A vedere le prodezze che farà con quella maglia bianconera addosso (magari non a San Siro contro l’Inter), ad applaudirlo e inchinarmi, a cercare di ridurre il distacco enorme che c’è tra la società che a scelto, e le tante altre che non ha scelto. La Juventus vuole, la Juventus chiede, la Juventus (spesso) paga e ottiene quello che vuole. Qualche differenza rispetto ad altre nell’ultimo anno – vedi il caso Pastore a gennaio.
Può sembrare difficile ammetterlo, ma tutta la Serie A deve solo applaudire, e imparare da Cristiano Ronaldo alla Juventus.
Benvenuto, Cristiano.
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